DELLA PLASTICA
Attualmente SP PLAST Creating ha traslato la propria vision verso nuovi orizzonti in materia di ecosostenibilità in quanto tutti i polimeri utilizzati sono riciclabili e vengono riutilizzati internamente nella propria filiera produttiva per la realizzazione di componenti o semilavorati realizzati anche utilizzando materiali biobased o biodegradabili. L’azienda adotta un approccio costante di monitoraggio con l’obiettivo di diminuire le emissioni di gas serra attraverso soluzioni che supportano la protezione della biodiversità.
A tal proposito nel 2017, nell’ambito di un progetto di Team sull’ecosostenibilità guidato da ABB e Maip – azienda ricercatrice di materia prima – SP PLAST Creating ha contribuito alla vittoria del Bioplastic Awards producendo un articolo nel primo Tecnopolimero Biologico, o Biopolimero.
Bioplastiche, come definito da European Bioplastics, è un termine usato per descrivere due tipi di plastica diversi tra loro, ovvero plastiche basate su fonti rinnovabili in cui il focus è l’origine del materiale di base usato e plastiche biodegradabili e compostabili secondo normativa EN 13432 o ASTMD 6400 o standard similari in cui il focus è la compostabilità del prodotto finale. Pertanto plastiche biodegradabili e/o compostabili possono derivare da fonti rinnovabili (BIOBASED) e/o da fonti non rinnovabili.
la plastica nei nostri mari
SP PLAST Creating sostiene da anni numerose iniziative legate ad azioni solidali volte al miglioramento ambientale in un clima di completa sostenibilità. Tra le ultime sfide quella affrontata da Simone Zignoli, motociclista che con una moto d’acqua Yamaha ha affrontato un tour della Sardegna in solitaria che si è concluso con l’arrivo al Salone Nautico di Genova. All’insegna della battaglia per la difesa del mare e della natura, il protagonista di questo lungo tour si è immerso completamente nell’ambiente, dormendo sulle spiagge, nutrendosi di ciò che trovava, incontrando comunità strettamente legate al territorio e affrontando numerosi imprevisti. SP PLAST e XPP Seven hanno sostenuto questa avventura fornendo un Seabin, un cestino galleggiante che risucchia e raccoglie i rifiuti dall’acqua, tra cui le microplastiche. Efficace soprattutto in aree come i porti, dove si accumulano i detriti, è in grado di catturare più di 500 chili di rifiuti all’anno.